giovedì 10 agosto 2017

parlarne sempre, tacere mai.

"Vittime di un orrore senza tempo, queste donne portano inciso nel corpo quello che le madri hanno fatto a loro. E così alle loro madri. E alle madri delle loro madri. Da millenni. Un’orrenda barbarie, nel rispetto delle tradizioni maschiliste. Dove la donna è stata talmente allontanata da se stessa da essere lei quella che la trasmette. È la legge dei padri trasmessa dalle madri"
Gia' parliamo di Infibulazione, un'altra di quelle pratiche di cui non si parla mai abbastanza.
Ogni forma di societa' repressiva si fonda sul controllo del corpo delle donne, sul controllo della loro capacita' di generare figli su cui gli uomini "potrebbero" non avere il controllo totale.
Ed allora, tutti i metodi sono buoni per convincere una donna che la sua vita vale solo in rapporto all'uomo che avra' l'esclusiva della sua capacità di generare. Sul convincerle che non sono esseri umani (prerogativa maschile) ma allegati in attachment del Cazzo Salvatore e Generatore.
"Quali gli scopi dell’infibulazione? Innanzitutto la tutela della verginità per l’uomo a cui la donna è destinata. Una donna infibulata è una donna che arriva “pura” al matrimonio. Una volta sposata, è il marito che con il coltello taglia la cicatrice, per penetrarla. Con l’infibulazione una donna diventa merce protetta. Poi il controllo della sessualità femminile: i rapporti sessuali non saranno più fonte di piacere per la donna. Una donna che subisce la mutilazione genitale viene privata per tutta la vita del diritto di vivere la propria sessualità"
Sono le donne stesse, le madri, a pretendere questo per le loro figlie: e continueranno a farlo, non riuscendo a concepire se' stesse come esseri umani autonomi.
Non bastano le leggi: come ogni cosa che riguarda le donne, deve passare attraverso le donne stesse.
Questo e' l'articolo, molto interessante e ben documentato, da cui ho tratto i brani che ho commentato: se avete tempo leggetelo.

martedì 8 agosto 2017

Cuba!

No, non e' un'utopia...
Quante canzoni conoscete su Cuba e sul Che?

Boikot - Hasta Siempre versione punk-rock della superclassica canzone sul Che
Eugenio Finardi - Cuba canzone del 1978 che parlava gia' della voglia di fuggire...
Daniele Silvestri - Cohiba adoro questa canzone, adoro il suo autore.
Francesco Guccini - Stagioni Poteva mancare il Maestrone?
Compay Segundo - Guantanamera Cuba, le donne di Guantanamo, cantate da un grandissimo artista cubano. "Guantanamera" l'hanno cantata in tanti, ma questa rimane la mia versione preferita...
Silvio Rodriguez - Hombre Una delle canzoni piu' delicate ed intime dedicate al Che. Un grande artista cubano.
Pablo Milanes - Yolanda Una bella canzone d'amore dalla tradizione popolare, cantata da un altro grande artista cubano.
Noel Nicola - Yo te perdono altre grandissimo artista cubano, canzone dolce e malinconica
Skiantos - Canzone per Che Guevara Storico gruppo punk demenziale bolognese - grandissima canzone.
Modena City Ramblers - Transamerika I diari della motocicletta nell'interpretazione dei McR.
Roberto Vecchioni - Celia de la Cerna La bella canzone che il prof. Vecchioni ha dedicato alla madre del Che.
Sergio Endrigo - anch'io ti ricorderò Una delle mie voci preferite del panorama italiano, una canzone intima e dolce nel ricordo del Che.
Pablo Milanes - si el poeta eres tu Un'altra delicata canzone dedicata al Che

se ve ne vengono in mente altre fatemi sapere...




linguistica applicata ai Social Networks

e quindi insomma nulla, la neo-lingua dilaga. "Comunista" e "femminista" son diventati insulti, il proletariato non esiste piu', il fascismo e' una moda carina come tante altre.
Ed il peggiore insulto per una donna? "puttana pompinara", ovvio, mentre il complimento migliore "madre di famiglia". E non esiste donna che se gli dici che non e' figa non crolli a terra tremando di pianto, ci mancherebbe! Poi ci sono le vecchiacce acide, quelle mai toccate dalla santita' del Cazzo Salvatore, ma che con un meritatissimo stupro potrebbero riacquistar la ragione e diventare buone spose umili e sottomesse (forse).
Quindo vi dico che ci tengo tantissimo ad essere considerata un'erinni rabbiosa sociopatica da tenere lontana da quelle brave, piccolissime, mediocri persone che sembrano uscite paro paro da "cara piccola borghesia", ho i miei incrollabili, ferocissimi motivi.


Borghesia - Claudio Lolli

mercoledì 2 agosto 2017

Bologna

Ma su, dai facciamo uno di quei post tanto impegnati che mi riescono sempre bene.
Tutti gli anni la stessa storia: chi mi conosce da tempo lo sa quanto posso essere banale e noiosa.
Tutti gli anni, il 2 agosto, sempre a ricordare la stazione di Bologna.
E' che proprio non posso farne a meno: non ci riesco a dimenticarla.
E no, non mi chiedo neanche se vale la pena continuare a ricordare quella strage di 37 anni fa; finche' ci sara' un solo fascista in giro, finche' non sara' stata fatta luce (mai) su quegli 85 morti, vale la pena di continuare a ricordare le ore 10,25 del 2 agosto 1980.