mercoledì 31 agosto 2016

La pioggia nel pineto

Ok, bella la vita di campeggio, ma quando piove non e' davvero il massimo.
Soprattutto se sei senza macchina
Per fortuna, la connessione internet funziona ed aiuta ad ammazzare il tempo.
Avevo un vago ricordo lliceale di questa poesia, solo che D'Annunzio, proprio, e' stato uno degli autori piu' insopportabili che abbia mai letto.
Ma vabbe', questa poesia non e' malaccio...e se deve servire a prendere con calma un'uggiosa giornata di pioggia, facciamoci piacere anche questo strano tizio...

"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione."

lunedì 29 agosto 2016

l'estate sta finendo...

...e io sono al mare.
Non e' stata affatto una brutta estate, a livello personale. Iniziata il 21 aprile, quando sono tornata dal Sud Sudan, e mi sono ritrovata disoccupata ma con qualche soldo da parte e la prospettiva di un lavoro da riprendere a settembre. Quindi vacanze lunghe a tutto tondo, come non succedeva dai tempi della scuola, sfruttate tra viaggetti (Nizza, La Germania,  Siviglia, Pompei, la Slovenia, gli USA), tanto mare (nella cara, vecchia, meravigliosa Maremma), qualche fine settimana a zonzo nei dintorni, parecchio dolce far nulla. Avevo fatto, come sempre, tanti progetti costruttivi (palestra, studiare, dieta...) e come sempre sono miseramente morti senza troppi rimpianti: la fatica fa poco per me.
Mi sono fatta parecchi regali (terme, macchina fotografica, vestiti, scarpe, estetista...mi sono trattata bene) ed ho visto dei bellissimi posti.
Insomma, sono stata bene. Nel frattempo, nel mondo tante cose andavano storte.
Attentati, guerre, terremoti...una triste litania di morti e distruzioni che hanno segnato col sangue il 2016.
In Sud Sudan le cose sono andate malissimo: avevo lasciato un paese con quella che sembrava una parvenza di fragile tranquillità e qualche speranza, in questi 5 mesi e' successo di tutto, compresi assalti ai cooperanti.
Fra 3 settimane ripartiro' per Wau. Sembra che adesso sia tranquilla, ma come sempre sara' una tranquillita' senza alcuna base, pronta a trasformarsi in tragedia violenta in un attimo.
Nel frattempo, mi godo gli ultimi sprazzi di vacanza in Maremma, lontana da tutto e tutti.
Vi lascio uno dei ricordi piu' belli di questa lunga vacanza: Il concerto di David Gilmour a Pompei.
Io c'ero.
A presto!