giovedì 30 giugno 2011

Trans Europa Express (Breaking walls, destroying borders)


Una delle cose su cui sto riflettendo adesso, a 4 giorni dal ritorno dalla mia gita in moto a Monaco, e' come sia meravigliosamente cambiato il modo di viaggiare in Europa dopo Schengen...
Non ci avevo fatto molto caso prima, visto che raramente mi muovo per l'Europa (preferisco mete piu' lontane), e quelle poche volte l'ho fatto quasi sempre in aereo....sto realizzando adesso che, passando per l'autostrada non mi sono proprio resa conto del confine fra Austria e Germania...quello fra Austria ed Italia all'andata l'ho notato solo per i vari cartelli che avvertivano che c'era da comprare il bollino per le autostrade austriache, al ritorno non ci ho proprio fatto caso...ad un certo punto si leggevano cartelli scritti sia in italiano che in tedesco, ma sono continuati per un bel pezzo di strada, presumo ben prima che dopo il confine stesso.
Ma il confine c'era?
Non so quanto si possa considerare "confine" qualcosa che non si nota....un confine e' un limite, un'interruzione, una chiusura....io non ho visto confini, ma forse e' solo il mio inguaribile ottiismo.
L'Europa unita e' stato un sogno che sembrava cosi' difficile realizzare, un'utopia hippy da figli dei fiori che avevano visto troppo Star Trek e gia' pensavano a come affratellarsi i Klingon, quando ancora Berlino era divisa da un muro....c'era gia' la "Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio" fondata da Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi....ma non e' che nella vita quotidiana si notasse molto la sua presenza....
Adesso, a distanza di mezzo secolo, qualcosa che somiglia all'Europa Unita esiste...abbiamo una moneta unica (quasi tutti....prima o poi anche l'Inghilterra si decidera', spero, a pensionare le odiose sterline!), e tante altre piccole cose che ci uniscono...e tante altre che ci dividono, ci mancherebbe, ma intanto l'altro giorno non mi sono accorta dei confini fra tre stati...puo' essere semplice distrazione?
Mi piace pensare di no....

"Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...
You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one "

John Lennon - Imagine

Quando penso all'Europa, una nota di affetto la riservo sempre al ricordo della prima volta che ho letto la storia del suo inno, l'Ode an die Freude di Beethoven....conoscevo quella musica (piu' o meno come tutti), ma forse non tutti ne conoscono il testo:

"O Freunde, nicht diese Töne!
Sondern lasst uns angenehmere
anstimmen und freudenvollere!
Freude schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium,
Wir betreten Feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder,
Was die Mode streng geteilt.
Alle Menschen werden Brüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt.
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuß der ganzen Welt!
Brüder, überm Sternenzelt
Muß ein lieber Vater wohnen"

Queste sono solo le prime due strofe, il testo completo e la traduzione in un bel po' di lingue, la potete trovare a questa pagina:

Anti War Song: Ode an die Freude, Ludwing Van Beethoven

Questa e' la pagina in cui, peraltro, ho scoperto la storia di questo inno....ed e' una bella storia.
E questo, appunto, e' l'Inno alla Gioia, in un'interpretazione che mi piace molto:

http://www.youtube.com/watch?v=-kcOpyM9cBg

Insomma.....il tutto per dire che oggi mi sento un po' piu' cittadina del mondo, un piccolo mondo in cui qualche confine sta scomparendo.....e speriamo non ne rimanga neanche il ricordo.
Buongiorno Europa!

mercoledì 29 giugno 2011

Geordie

Geordie è un'antica ballata britannica nata intorno al XVI secolo, numero 209 delle Child Ballads, ed esiste in molte varianti.

Il protagonista della canzone, di nome Geordie, è stato accusato di un crimine e pertanto condannato all'impiccagione; il crimine può essere ribellione, omicidio, furto di cavalli o cervi, a seconda della versione. La moglie (o fidanzata) implora per la vita di Geordie; spesso la ragazza ha già dei figli, dei quali uno ancora in grembo. In molte versioni c'è un lieto fine: è fissata una cauzione che lei, grazie all'aiuto dei popolani impietositi, riesce a pagare.

Nelle versioni inglesi dal XVIII secolo in poi, dalle quali le lezioni moderne sono derivate, Geordie è un bracconiere ed il lieto fine è eliminato. Il bracconaggio nell'Inghilterra del periodo era punito in modo estremamente duro, in particolare nelle tenute e nelle riserve reali. Al giovane Geordie, evidentemente per le sue origini aristocratiche, viene riservato il "privilegio" di essere impiccato con una corda (o una catena) d'oro. La giovane fidanzata cavalca fino a Londra per chiedere di risparmiare la vita dell'amato, ma invano.

La vicenda di Geordie sembra avere un fondamento storico: si tratta, secondo un'ipotesi, della storia di George Gordon, conte di Huntly, che fu condannato a morte come traditore nel 1589 per essersi ribellato contro Giacomo VI, re di Scozia. Per intercessione della famiglia fu liberato previa consegna di un riscatto; è probabile che Giacomo VI attraverso tale concessione abbia voluto evitare lo scontro con la famiglia di George, da sempre potente alleata della Corona.

209A.1 THERE was a battle in the north,
And nobles there was many,
And they hae killd Sir Charlie Hay,
And they laid the wyte on Geordie.
209A.2 O he has written a lang letter,
He sent it to his lady:
‘Ye maun cum up to Enbrugh town,
To see what word’s o Geordie.’
209A.3 When first she lookd the letter on,
She was baith red and rosy;
But she had na read a word but twa
Till she wallowt like a lily.
209A.4 ‘Gar get to me my gude grey steed,
My menyie a’ gae wi me,
For I shall neither eat nor drink
Till Enbrugh town shall see me.’
209A.5 And she has mountit her gude grey steed,
Her menyie a’ gaed wi her,
And she did neither eat nor drink
Till Enbrugh town did see her.
209A.6 And first appeard the fatal block,
And syne the aix to head him,
And Geordie cumin down the stair,
And bands o airn upon him.
209A.7 But tho he was chaind in fetters strang,
O airn and steel sae heavy,
There was na ane in a’ the court
Sae bra a man as Geordie.
209A.8 O she’s down on her bended knee,
I wat she’s pale and weary:
‘O pardon, pardon, noble king,
And gie me back my dearie!
209A.9 ‘I hae born seven sons to my Geordie dear,
The seventh neer saw his daddie;
O pardon, pardon, noble king,
Pity a waefu lady!’
209A.10 ‘Gar bid the headin-man mak haste,’
Our king reply’d fu lordly:
‘O noble king, tak a’ that’s mine,
But gie me back my Geordie!’
209A.11 The Gordons cam, and the Gordons ran,
And they were stark and steady,
And ay the word amang them a’
Was, Gordons, keep you ready!
209A.12 An aged lord at the king’s right hand
Says, Noble king, but hear me;
Gar her tell down five thousand pound,
And gie her back her dearie.
209A.13 Some gae her marks, some gae her crowns,
Some gae her dollars many,
And she’s telld down five thousand pound,
And she’s gotten again her dearie.
209A.14 She blinkit blythe in her Geordie’s face,
Says, Dear I’ve bought thee, Geordie;
But there sud been bluidy bouks on the green
Or I had tint my laddie.
209A.15 He claspit her by the middle sma,
And he kist her lips sae rosy:
‘The fairest flower o woman-kind
Is my sweet, bonie lady!’

Le English and Scottish Popular Ballads di Child sono considerate, ad oggi, il maggior sforzo antologico sulle ballate popolari anglosassoni. Le 305 ballate considerate dal Child sono corredate perfino da ogni variante cui l’autore ha riscontrato nel suo peregrinare. Non possiamo comunque considerare i cinque volumi delle Child Ballads come un mero risultato compilativo perchè lo studioso americano ha messo a punto una sorta di canone per comprendere il genere delle ballate e aver gli strumenti per classificarle.

Fabrizio De Andrè: Geordie

Uomo
Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d'amore,
piangeva per il suo Geordie.

Donna
Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Uomo
Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Donna
Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Insieme
Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent'anni ancora
cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,

Uomo
potrete impiccarlo allora

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.

Insieme
Così lo impiccheranno con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re

Uomo
vendendoli per denaro.

martedì 28 giugno 2011

Concerto Blind Guardian-Helloween e Saxon

Blind Guardia ed Helloween al Tollwood Festival di Monaco di Baviera il 24 giugno, Saxon a Bologna il 31 maggio....non sono grandi foto, ma vabbe'...apprezzate lo sforzo, almeno!
Foto Concerto Helloween-Blind Guardian
Foto Concerto Saxon

I treni a vapore

Non ci sono piu', adesso devono essere treni superveloci ed ipertecnologici.
Si chiamano TAV, acronimo dall'aria innocua che starebbe per "treno ad alta velocita'" che in realta' siginifica devastazione, sconvolgimenti, cantieri infiniti e costosissimi, sorgenti disseccate, boschi distrutti, case e campi cancellati.
Il tutto per guadagnare una mezz'ora, quando va bene...l'Appennino fra Firenze e Bologna ne ha gia' patito le conseguenze, per una stupida mezz'ora di cui nessuno sentiva la mancanza.
E' di ieri la notizia che uno dei tanti processi che si stanno svolgendo contro i cantieri della TAV che hanno sconvolto l'Appennino ha portato ad una bella assoluzione dei colpevoli gia' condannati in prima istanza:
Tav, colpo di spugna assoluzioni a Firenze
Benvenuti in Italia, paese in cui ancora si cercano i colpevoli e le motivazioni del curioso suicidio di un aereo in volo di cui ieri ricorreva il 31° anniversario (Ustica.....ve la ricordate?)
Due settimane fa ho partecipato ad una serata di presentazione di un libro, un interessante diario-romanzo-memoria ad opera del collettivo Wu Ming, che parla del Sentiero degli Dei...che e' un percorso a piedi sull'Appennino Tosco Emiliano, una storia d'amore fra un uomo (tutti noi?) ed una terra ferita...se ne avete occasione leggetelo, io l'ho divorato in due giorni...ci sono tante storie dentro, come quella della strana aiuola fuori della stazione di Bologna, che come tutti avevo notato e come tutti (credo) non avevo capito...ci sono tante storie ancora da scoprire, ogni volta che qualcuno ne racconta una e' un pezzetto di vita che si sviluppa.
Il libro e' questo, seguito dalla presentazione dell'autore:


"Nota dell’Autore
(alla maniera di Paco Ignacio Taibo II)
Una buona parte di questo libro consiste nella descrizione del cammino che va da Bologna a Firenze, da Piazza Maggiore a Piazza della Signoria, conosciuto con il nome di Via degli Dei. Tappa per tappa, il lettore può seguire il percorso e il camminatore arrivare a destinazione. C’è pure una scelta di foto scattate lungo il tragitto e una guida pratica per chi vorrà cimentarsi.
Mancano però le mappe topografiche al 25000 e il tono dei vari paragrafi è narrativo, partigiano e sentimentale. Sarebbe dunque difficile sostenere che questa è una guida per escursionisti.
Una buona parte di questo libro ha per protagonista un personaggio fittizio, con i suoi pensieri e le sue motivazioni. Alcune avventure che gli accadono sono frutto di invenzione, altre – le più numerose – si basano su fatti realmente accaduti. Tuttavia la trama del libro è il semplice susseguirsi dei passi e il protagonista è una mano tesa al lettore, per invitarlo a camminare. Sarebbe dunque molto difficile sostenere che questo è romanzo. Di certo, non è letteratura.
Cinque parti di questo libro sono racconti brevi (i “notturni”) che si possono leggere anche in maniera autonoma, e forse altre sezioni del testo hanno la stessa caratteristica.
Tuttavia, sarebbe difficile sostenere che questa è una raccolta di novelle.
Una buona parte di questo libro si basa sulle esperienze dell’autore lungo la Via degli Dei, che egli ha percorso in due occasioni: dal 25 al 29 settembre 2002 e dal 1 al 5 ottobre 2009.
Il cammino qui narrato, però, non corrisponde al resoconto di quelle giornate e molti argomenti contribuiscono a portarlo fuori strada. Sarebbe dunque difficile sostenere che questo è un diario di bordo.
Una buona parte di questo libro denuncia le “emergenze ambientali” che affliggono l’Appennino tra Bologna e Firenze, in particolare quelle legate ai lavori per il Treno ad Alta Velocità. In fondo al volume vengono citate tutte le fonti dei dati e delle affermazioni riportate.
Tuttavia, per quanto documentato, l’autore non è né un tecnico né un giornalista. Sarebbe dunque difficile affermare che questo è un saggio, un reportage o un’inchiesta.
Le cinque (o più) tappe della Via degli Dei attraversano due Regioni, due Province e quattordici comuni.
Se non vi piace attraversare i confini, camminare sui crinali e stare nei margini, temo che questo libro non faccia per voi.
In caso contrario, potreste provare a leggerlo, e trovarci dentro una guida per escursionisti, una raccolta di novelle, un diario di bordo, un saggio, un reportage, un inchiesta e chissà cos’altro."

Infine, e' di ieri la notizia di un'altra TAV, stavolta in Val di Susa....e di quella che e' l'eroica, quanto inutilissima resistenza che le stanno facendo...
Tanto le ruspe sono gia' arrivate, i poliziotti hanno gia' manganellato, i cantieri partiranno, o sono gia' partiti....
Battaglia No-TAV val di Susa
Ai resistenti la mia solidarieta' ed ammirazione, non se ne faranno un piffero ma vorrei tanto che per una volta vincessero gli sfigati senza manganelli e senza camionette blindate.....non succede mai, ma continuo a sperare.
 Eppure i treni sono stati una grande conquista di civilta', il mezzo dei poveri per viaggiare...
Ai treni ed all'immaginario (reale, molto reale) legato alle ferrovie sono state dedicate non so quante canzoni...stamani voglio ricordare i treni lenti, fumiganti, che arrancano per certe ferrovie ansimanti col loro carico di vite:

Ivano Fossati - i treni a vapore

 Poi ci sarebbe l'immenso ricordo di una locomotiva come una cosa viva...

Francesco Guccini - la locomotiva

Credo di averla gia' postata, ma risentirla spesso non mi dispiace per nulla.
Ci si sente gente, buona giornata a tutti...