martedì 31 dicembre 2013

Anno nuovo, buoni propositi vecchi.

Non ho fatto molti buoni propositi per il 2014...beh, anche perche' devo ancora mantenere i buoni propositi del 1996...
Solite cose: dieta, studiare, palestra, viaggi, amici ecc. ecc.
Insomma, credo che li riportero' pari pari al 2015
Ne faccio uno pero' facile da mantenere e che potrebbe persino (forse) avverarsi:
Aggiornare questo blog un po' piu' spesso.

Ci rivediamo nel 2014.

domenica 20 ottobre 2013

Pappine.

4.

E questa la capisce solo chi e' fiorentino.

Garrisce al vento.



Stasera Gobbi al forno.

venerdì 23 agosto 2013

Here's to you again.

Non sono una brava a ricordare gli anniversari.
Le date sfuggono, si confondono...
Qualcuna me la ricordo bene.
Ma non ho voglia di scriverne. Non quel giorno. Alcune date, anche se conosciute da tutti (quasi tutti...o perlomeno, quei tutti che mi interessano), hanno raggiunto la dimensione di fatto personale, vissuto intimo, ricordo familiare. Il 2 agosto e' una di queste. Bologna, e quell'orologio sempre fermo, e' uno schiaffo che sento ancora nel viso, dopo tutti questi anni.
Oggi e' una data che qualche anno ho dimenticato di ricordare, ma non ho mai dimenticato cosa volesse dire.
Due uomini che sono un simbolo, un ricordo sempre doloroso.

La legge.


Gia', la legge.

Here's to you again, Nicola and Bart.

Ho visto un film

mercoledì 7 agosto 2013

Poeti Toscani

oh, e per parlar di Toscana.
C'era una volta un toscanaccio sboccato, triviale, mangiapreti e partigiano che faceva TeleVacca e girava firmi pieni di parolacce in quel della Casa del Popolo di Calenzano.
Roba del tipo "chiudi la bocca e spalanca la fica", per intenderci.
Quel toscanaccio ora non c'e' piu', gli e' preso un ictus, l'ha fulminato lo spirito santo, i quattrini gli hanno dato alla testa....vai a sapere. 
Pero' a noi piace pensarlo ancora dietro al motore mentre fa correr via la macchina a vapore (ah no, quello era un altro...vabbe', fa lo stesso).
Insomma, in diretta dal 1972: Dedicata ad Almirante, che all'epoca era purtroppo ancora vivo.

Benigni - Poesia per Almirante


Maledetta l'ora
il giorno il secondo, toh,
in cui du' merdaioli
ti misero al mondo.

Maledetta l'ora 
il giorno e l'annata
che la tu' mamma ti dette 
la su' prima poppata.

Maledetta l'ora buia 
ancor di più la notte cupa
che un finocchio ti convinse 
a esser figlio della lupa

Se dovessi maledirti 
poi non saprei come finirla,
maledetto sia quel giorno 
che ti fecero balilla.

Maledetta l'ora 
e tutto il calendario
in cui mille finocchi 
ti fecero segretario.

Maledetta la persona, 
che stesse sempre male,
che ti parlò per la prima volta 
della Destra Nazionale.

S'aprisse la porta, 
senza tu te ne sia accorto,
entrassero le mogli 
di ogni partigiano morto.

Poi t'aprissero la bocca 
e da maggio a carnevale
ti facessero be' le cose
e cantar l'Internazionale.

Poi arrivasse, come si chiama, 
Terracini, no, Paietta, Natta e Ingrao
ti cacassero sugl'occhi 
mentre cantan Bella Ciao.

Alla fine vanno via, 
finalmente sei contento,
ma ti piscia addosso Lama 
mentre canta Fischia il vento.

Ti venisse un colpo, 
ti venisse un accidente,
gli uomini son tutti uguali, 
ma te tu sei differente.

Ti scoppiasse la vescica (tum!), 
ti scoppiassero i coglion (tum tum!)
ti scoppiassero in un mese 
trentatré rivoluzioni.

Ti venisse la febbre, 
ti venisse un ascesso,
ti scoppiassero in culo 
tutte le bombe che tu ha' messo.

Ti chiavassero la moglie (ah!) 
tutti i morti delle guerre,
e ti nascesse un figliolo 
che assomiglia a Berlinguerre.

giovedì 11 luglio 2013

Selling Scotland...

Ho fatto molte cose in questo periodo.
Letto, viaggiato, lavorato, studiato...
Sono stata 3 settimane a Dusseldorf, a studiare tedesco ed a preparare piani per lasciare l'Italia...
Ho lavorato decisamente troppo per i miei gusti. Molte soddisfazioni, molte delusioni, parecchie incazzature, tantissima stanchezza. Fisica, indubbiamente, ma anche quella somma di stress, noia, senso di impotenza, incertezze e decisioni non facili (e quindi sempre rimandate) che succhiano energie come una voragine.
Nel frattempo, e' arrivata l'estate, e quindi un altro po' di ferie, e quindi un altro viaggio.
Un altro posto vicino nel quale non sono mai stata e che visitero' prossimamente.
Flag of ScotlandBanner o ScotlandBratach na h-Alba Questa bandiera vi dice poco? Beh, in effetti neanche io l'avevo mai vista da sola, fino a qualche tempo fa: invece come parte dell'insieme di cui e' componente da un bel po' di tempo la conosciamo tutti. Union Jack, bandiera del Regno Unito (conosciuta da tutti come Inghilterra), composta dalla Croce di San Giorgio (inglese) ed, appunto, dalla scozzese Croce di Sant'Andrea. Ci sarebbe anche la bandiera del Galles, ma sinceramente non ho capito dov'e'....
Beh, gli scozzesi sono famosi per due o tre cose: La proverbiale tirchieria, il gonnellino (rigorosamente senza mutande) degli uomini, il whisky, appunto detto "scotch whisky", le cornamuse, il mostro di Loch Ness.
Me li andro' a vedere tutti fra pochi giorni, fra il 20 luglio ed il 4 agosto. Oddio, dubito che Nessie si faccia vedere....fa nulla, ci faremo bastare il lago.
Mi dicono che fra inglesi e scozzesi le cose non quagliano, l'anno prossimo ci sara' un referendum per staccarsi dall'Inghilterra. Gia' adesso sono molte le cose separate rispetto al Regno Unito: sistema legislativo, lingua, religione...boh, vediamo come andra' a finire.
Per adesso, sono qui a studiare le cartine stradali e cercare di sistemare l'itinerario.
A presto.
Paul McCartney - Mull of Kintyre


sabato 8 giugno 2013

"che viaggiare non è solamente partire, partire e tornare ma è imparare le lingue degli altri, imparare ad amare"

Maggio piovoso, freddo come novembre.
In Italia, certo, ma nel resto dell'Europa non e' andata meglio...e d'altronde che ne so, in Italia ci son rimasta solo fino al 10 di maggio, poi ho preso un aeroplanino e sono volata a Dusseldorf.

 il simbolo di Dusseldorf e' un bambino che fa la ruota....non chiedetemi perche', non sono riuscita a scoprirlo...sicuramente ci sara' un qualche episodio storico legato a questo gioco, mi hanno detto che dai primi del secolo scorso c'e' pure una gara annuale di bambini che fanno la ruota...
Comunque, sono tornata. Ed ho voglia di ripartire.
Ufficialmente, sono andata a fare un corso di lingua tedesca. Ed e' vero, il corso l'ho fatto, ho pure superato l'esame finale che attesta che parlo il tedesco a livello A2...
In realta' sono andata a preparare la fuga  dall'Italia: non sopporto piu' questo paese, ed ho un po' di conti aperti con la Germania che voglio chiudere...
Mi sto avvicinando ai 50 anni, e' tempo di fare bilanci e chiudere porte.
La frase del Deg che ho messo come titolo l'ho sentita oggi forse per la prima volta...nel senso che la canzone, "cuore di cane" la conosco da 30 anni piu' o meno, ma questa frase l'ho scoperta oggi, e non si riferisce alla grammatica od al vocabolario.
Diciamo che potrei prenderla come "manifesto di intenzioni" per un po' di porte che voglio chiudere, e per molti portoni che devo aprire.
A presto.

Fiorella Mannoia "Cuore di Cane"

mercoledì 8 maggio 2013

8 maggio 1945



In realta' la firma della resa incondizionata della Germania Nazista fu il 7 maggio, ed imponeva la cessazione delle attività belliche per le 23.00 dell'8 maggio, appunto. Ma siccome l'URSS è ad est dell'Europa, le 23 dell'8 maggio era già 9 maggio in quel paese.
Comunque sia, era finita.
Da allora sono finite tante altre cose, ma ogni tanto devo rimettere in ordine di importanza i ricordi, separare quelli belli da quelli brutti. Non che mi ricordi la fine della guerra, visto che sono nata vent'anni dopo quella fine, ma i ricordi di chi c'era e raccontava quasi tutti i giorni quello che e' successo allora sono stati la mia ninna nanna nell'infanzia.
Questo ricordo prezioso lo dedico a chi mi ha insegnato e fatto capire tutto questo.
Qualcuno che adesso non c'e' più, i vecchi muoiono, è la vita.
Ma c'e' chi ha il brutto vizio di non dimenticare mai nulla...

lunedì 6 maggio 2013

6 maggio 1947

Il 10 febbraio 1947 a Mestre iniziò il processo contro Albert Kesselring, generale tedesco che con il grado di feldmaresciallo comandò le forze aeree della Luftwaffe nel corso dell'invasione della Polonia, della battaglia di Francia, nella battaglia d'Inghilterra e nel corso dell'Operazione Barbarossa, come comandante in capo dello scacchiere Sud ebbe il totale comando delle operazioni nel Mediterraneo, che includevano anche le operazioni in Nordafrica, e più tardi condusse una efficace guerra difensiva contro gli Alleati durante la campagna d'Italia ed alla  fine della guerra comandò le forze germaniche sul fronte occidentale. Tale processo fu gestito da un tribunale militare britannico e durò 57 giorni. I capi di imputazione furono sostanzialmente due: 1) l'emissione del cosiddetto Bando Kesselring in cui si disponeva la possibilità di applicare la rappresaglia anche su cittadini innocenti; 2) l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Il 6 maggio 1947 la Corte militare britannica lo condannò a morte mediante fucilazione trovandolo colpevole di entrambe le imputazioni. Il generale britannico Harold Alexander, conosciuta la sentenza, in una lettera dell'8 maggio al Primo Ministro Clement Attlee scrisse:"Sono spiacente per la sentenza inflitta a Kesselring e spero che venga commutata".Già nel 1948 la pena gli fu ridotta a 21 anni di carcere. Nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring dichiarò pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli un monumento per il suo operato sul suolo italiano nella salvaguardia delle città d'arte come Roma e Firenze. A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, giurista e politico fiorentino,con una famosa epigrafe , dettata per una lapide “ad ignominia”, collocata il 4 dicembre 1952 nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo. Il 4 dicembre 1952 era l'ottavo anniversario dell'omicidio di Duccio Galimberti, avvocato, antifascista, partigiano Medaglia d'Oro al Valor Militare e Medaglia d’oro della Resistenza, figura di primissimo piano della Resistenza in Piemonte. Egli venne arrestato in seguito ad una delazione il 28 novembre 1944, in una panetteria di Torino. Nel pomeriggio del 2 dicembre fu prelevato da un gruppo di fascisti e trasportato nella caserma delle brigate nere di Cuneo: qui venne sottoposto a interrogatorio e ridotto in fin di vita dalle sevizie, ma nonostante questo i fascisti non riuscirono ad ottenere alcuna informazione riguardante le formazioni partigiane della montagna cuneese. Il mattino del 4 dicembre, Galimberti fu caricato su un camioncino e trasportato nei pressi di Centallo dove venne ucciso con una raffica di mitra alla schiena. Sono da poco passati 25 aprile e 1 maggio, con la loro retorica e le loro discussioni infinite. Io ho smesso da tempo di discutere con quelli che vogliono i morti tutti uguali, con quelli che rivalutano il fascismo, con quelli che lo sdoganano, con quelli che siamo tutti italiani, con quelli che anche i combattenti di Salo' hanno combattuto per l'Italia, con quelli che ricordano le Foibe e i presunti delitti dei partigiani: ultimamente i fasci hanno trovato pure una martirella, tale Giuseppina Ghersi, tredicenne di non ricordo dove, violentata ed uccisa come collaborazionista per aver scritto un tema cosi' traboccante d'amore per il suo Duce che Benitone la invito' a palazzo con la sua insegnante (che aveva segnalato tale capolavoro).Ho smesso di discutere.Quando trovo questa gente in rete, la cancello e la blocco, dal vivo non ne incontro mai, sarà che non frequento ambienti dove si puo' incontrare questo tipo di gente o che questi di persona se ne stanno con la bocca ben chiusa. Ho smesso di frequentare anche quelle persone cosi' profondamente democratiche da pensare che in fondo anche questa gente ha diritto ad esprimersi e ad avere degli spazi.Preferisco ricordarmi di Calamandrei e di Galimberti. Ed anche del camerata Kesserling, morto in pace nel letto di casa sua il 16 luglio 1960, invece che fucilato in Italia il 6 maggio del 1947. Oggi è l'anniversario della decisione di graziare un criminale. Non ho intenzione di dimenticarlo.

mercoledì 24 aprile 2013

Simboli Insondabili. (sentivo bestemmiare in Alamanno e in Goto)

Lucifero e' gia' sorta, o forse e' un po' di vento.

Una delle canzoni piu' oniriche, simboliche e profonde di Guccini.

Bisanzio

Su questa bellissima canzone potete trovare un bell'articolo in uno dei miei siti preferiti:

Bisanzio

Per anni ho pensato che il verso "che importa questo mare essere azzurro o verde" si riferisse al passaggio che divide Europa ed Asia, dove il mare cambia continente, ma non colore...
C'e' voluto un post di un amico per scoprire che vuol dire tutta un'altra cosa, e che ci son dietro almeno 35.000 morti (o forse 50.000...difficile ricostruirlo, oggi)

Strage dell'Ippodromo di Costantinopoli

E adesso, Istambul, citta' di passaggio.

Si dice che dentro la cattedrale di Santa Sofia una colonna che trasuda umidita' pianga ancora per i morti di quella strage.
Una volta o 'altra andro' a vederla.

Pero, di questa canzone cosi' oscura, drammatica, carica di simboli e di sangue...voglio ricordar una versione ridanciana e liberatoria, umile, quotidiana e sdrammatizzata di tutto.
Perche' se nel Bosforo c'era Bisanzio, noi nella piana ci s'ha il Bisenzio. Che e' uno schifo di acquaccia zozza ed inquinata preda di pantegane ed immondizia, anche se in qualche angolo miracolosamente scampato si intuisce ancora il suo passato di affluente dell'Arno ricco di fauna, angoli bucolici, verde e scorci bellissimi
(mi dicono che c'e' pure un parco lacustre non lontano da casa mia...dice che lo tengano anche bene...se non lo vedo non ci credo, pero'...), ma il nome cosi' simile non poteva salvarsi dall'arma dell'irridenza. Ed allora eccola qui, ad opera dello stesso Riccardo Venturi, sull'aria di Bisanzio, di Guccini, la versione campigiana:

BISENZIO

Anche questa sera il 30* è arrivato
partito, come sempre, dal Bar Deanna
Capalle non si vede, si è offuscato,
Pensare che stasera dovrei andare a Prato,
E piove che a Quaracchi c'era quasi un lago...

Io, Ballerini, pizzicagnolo, comunista, gastronomo, forse saggio,
ridotto come un cieco a brancicare intorno,
non trovo più la strada, sotto quest'acquata,
la Piera già m'aspetta col primo e il contorno,
mi tocca stare in piazza fino al nuovo giorno...

E devo dire, devo dire,
che me l'aveva detto Spartaco di 'un partire,
che ho perso la mia mente in chissà quale abuso od ozio,
ma ciò la ganza in centro, me la dà nel su' negozio,
forse io, forse io,
avevo sottovalutato il brontolio
ma poi s'è scatenato un nubifragio che 'un ce n'era,
e ora, oddio, che cazzo gli vo a dire alla Piera?

Me ne andrò per questa sera, quasi inconsciamente
verso San Piero a Ponti, là dove si perde
la terra sotto al cielo fino quasi a niente,
se 'un stai attento a inciampare, ci rimetti un dente,
i campi sembran mare, non si vede niente....
Sentivo i canti osceni degli avvinazzati
che uscivan dal barrino di Via San Martino,
caffè, liquori, totocalcio e vino,
ma quello lì l'è il Cioni che sta a San Donnino,
sentivo moccolare in campi-bizantino....

Città assurda, città strana,
ma dove cazzo vo, porcaccia la puttana,
tra pozze smisurate che a passarle 'un ci si fa,
e 'un ciò manco l'ombrello, questa gli è la verità,
tra i viados e le pere,
mi toccherà dormire forse in un cantiere,
e poi domani 'e mi piglierò di quelle busse,
perché alla Stazione ho perso l'ultimo autobusse, ma...

Il Bisenzio manda un puzzo insondabile
di uova marce e carne imputridita,
Bisenzio è un lezzo che non mi è consueto,
Bisenzio puzza, e ben di più d'un peto,
Bisenzio forse non è mai esistito
e ancora piove, o porco zio che acquata,
la Piera starà alzata, ha chiuso il chiavistello
domani quando rientro, piglia il mattarello,
la cosa, invero, alquanto mi spaventa,
e m'addormenta,
m'addormenta,
m'addormenta. 

*La linea 30 va dalla stazione di Firenze a Campi Bisenzio.

domenica 7 aprile 2013

Angela Merkel Nuda (!?!?!?)

....la prima reazione di una persona normale ad un simile sconvolgente titolo dovrebbe essere un molto stupito "ECCHISSENEFREGA?"
Purtroppo la gente normale a questo mondo sembra essere rara...quindi questa didascalia, qualche giorno fa, ha cominciato ad impazzare sui social network e me la son ritrovata in bacheca.
Ecco qua la foto incriminata:

Foto anni '70, (o perlomeno sembra...), tre ragazze al mare, nude, di cui una in effetti somiglia alla cancelliera.
E' una foto autentica? E' davvero lei la ragazza della foto? Dove e quando e' stata scattata? Photoshop davvero non c'entra nulla?
Il fatto che sia stata pubblicata il 1° aprile suggerisce qualcosa?
La foto, come l'ho vista in giro, l'ho pubblicata anche io....
Perche' l'ho fatto? Beh, per nostalgia... Nostalgia di quando, negli anni '70, appunto, scolaretta in vacanze estive all'Argentario, cominciavo a scoprire le dolcezze della Maremma, i suoi mitici campeggi, le terme, le spiagge seminascoste, il Parco dell'Uccellina, i butteri, i traghetti per l'Isola del Giglio, le pinete sterminate, la vita in roulotte, il cucinotto e i lettini a castello, il bagno in comune con le docce a gettone, i turisti di ogni dove. Tedeschi, soprattutto...negli anni '70 tutta la Maremma Toscana era colonia teutonica, certi anni sembrava che non ci fosse rimasto nessuno lassu' al freddo, che avessero proprio chiuso la Germania e trasferito tutti i suoi abitanti in Toscana. Questa cosa era la disperazione di mia nonna,  che i tedeschi non li ha mai sopportati (aveva delle ottime ragioni), piaceva assai poco in generale (qualche morto in casa grazie alla simpatica guerricciola finita una quindicina di anni prima ce l'avevano avuto quasi tutti), pero' aveva anche molti lati gradevoli....i tedeschi in vacanza spendevano volentieri, apprezzavano tantissimo la cucina locale (chiamali scemi), alla fine erano pure gentili, pure se nessuno ha mai capito un tubo di quello che dicevano, ma tant'e'... Ed avevano anche la sconvolgente abitudine di praticare il naturismo. Gia', perche' dello stare senza tanti vestiti addosso a godersi il sole e la natura ne avevano fatto una filosofia, si chiamava "Nacktkultur"...all'epoca nessuno lo sapeva, semplicemente c'erano questi biondoni (e queste biondine) in giro senza vestiti e la cosa offendeva i rompicoglioni ed incantava gli altri. Certi luoghi della Maremma sono rimasti da allora colonie naturiste...la spiaggia di Capalbio, per esempio, le terme di Petriolo (almeno fino a poco fa, ora mi hanno detto ci han fatto dei lavori, son diventate piu' sorvegliate....che palle), c'e' qualche spiaggia all'Elba (anche quella colonia tedesca dal dopoguerra in poi), se cercate anche su Google o sui siti dell'associazione naturista italiana e della federazione naturista italiana c'e' un elenco abbastanza completo di luoghi dove e' possibile praticare il naturismo. Che non e' la stessa cosa del nudismo, e' una filosofia molto piu' complessa di cui il nudismo e' un piccolo aspetto, non il principale e non indispensabile. Della filosofia naturista, di solito, non gliene fregava un piffero a nessuno, chi andava a vedere le tedesche (olandesi, belghe, danesi, svedesi) nude lo faceva nella speranza di raccattare una manciatina di passerotta gratis (e qualcuno avra' anche raccattato, perché no?). Ma erano gli anni del libero amore, del femminismo, del corpo che e' mio e ne faccio cio' che voglio, delle prime pillole anticoncezionali (che in Italia sono state proibite per tanto tempo, e pur dopo che erano in commercio era vietato parlarne e far pubblicità su riviste e giornali)....Bei tempi...bei ricordi, e la solita domanda da vecchia scema: com'e' che e' andata a finire come stiamo messi oggi? La foto, ovviamente, e' sparita da tutti i social network nel giro di due giorni, e con lei tutta la discussione, abbastanza interessante e piacevole, sulla Maremma, il Naturismo e gli anni '70 che ne era scaturita. Chi accidenti siano effettivamente le ragazze fotografate, dove e quando non lo sa nessuno ed interessa ancora meno. Per Pasqua sono stata in Maremma, al solito, amatissimo Campo Regio. Purtroppo il tempo e' stato inclemente, ma una passeggiata in spiaggia sono riuscita a farla lo stesso. C'era poca gente, ovviamente, ma una famigliola di turisti tedeschi c'era...genitori piu' o meno della mia eta', bimbi in eta' da scuola elementare... Tutti vestiti,ovviamente, vabbene che loro sono abituati al freddo, ma non a quel punto. Alle terme di Petriolo c'era una bella fila di macchine, ma non ci siamo fermati a vedere...una volta o l'altra ci ripassero'