Come tanti "sinistrati", ho passato l'infanzia e l'adolescenza a contestare l'"Amerika"....siamo cresciuti con la guerra del Vietnam, coi ricordi dei nonni che parlavano degli invasori (i tedeschi sono stati peggio, ma anche gli amerikani...), credo di aver fatto rincarare le bombolette spray a furia di scrivere "Via l'Italia dalla NATO" per le strade di Firenze e dintorni...poi ci sono stati tutti quei film e libri sulle stragi degli indiani (a chiamarli "nativi americani" abbiamo imparato un bel po' di tempo dopo)
Fabrizio De Andre' - Fiume Sand Creek
le storie degli immigrati italiani e di come sono stati trattati.....difficile trovare qualcosa di positivo negli USA, per me, in quegli anni....
Ma c'era anche qualcos'altro che agitava la mia (e di tanti altri) tenera mente adolescente, all'epoca...
Poi, nel tempo, mi sono innamorata perdutamente di tante cose americane....i Kiss, tanto per cominciare!
Kiss - I was made for lovin' you
E quelle moto fracassone ed esagerate fatte apposta per le infinite autostrade degli USA
all'universita', per un esame di linguistica, mi scontrai con Noam Chomsky
Insomma, negli anni il mio rapporto con gli USA si e' fatto tremendamente ambivalente....odio-amore, entrambi agli estremi......
Alla fine successe quello che doveva succedere: estate del 2007, mando un po' di richieste per i viaggi estivi ad Avventure nel Mondo...non parte nessuno dei viaggi che mi interessavano, da Roma mi propongono di coordinare un Navajo Trail, viaggio di 3 settimane in auto nel sud-ovest degli USA: California, Nevada, Utah, Colorato, Arizona, New Mexico. Grandi tentennamenti da parte mia, non ero per nulla convinta....ma poi, i consigli degli amici che avevano gia' fatto quel viaggio e l'avevano trovato stupendo ed ancor piu' l'idea di vedere i luoghi natali di Tex.....alla fine ho accettato, ed e' stata una delle migliori decisioni della mia vita: e' davvero un viaggio stupendo, e ve lo consiglio caladamente.
Ed una delle cose che mi sono rimaste impresse, e' stato quel senso di "casa" che ho provato in quei posti: mi sembrava di conoscerli da sempre....siamo atterrati a San Francisco, citta' che mi e' rimasta nel cuore...subito il mattino dopo, siamo incappati in una manifestazione contro la guerra in Afghanistan....benvenuti in America.
L'anno dopo, ho voluto replicare, sul lato opposto: Nord Est USA Canada, altro viaggio stupendo, per quanto fiunestato da un tempo inclemente....
Oramai perdutamente innamorata degli USA, anche se da quel viaggio, poi non ci sono piu' tornata.
Agosto dell'anno scorso, coordino il viaggio in Messico-Belize....si vola con Delta Airlines, e quindi scalo ad Atlanta...all'andata, una manciata di ore (trascorse in aeroporto), al ritorno, una notte in citta'....e qui lo strano meccanismo....arrivo ad Atlanta, e mi sento a casa...completamente rilassata, aria familiare, so come muovermi, i dollari mi sono perfettamente familiari.....e' strano, ma e' cosi'....evidentemente l'America mi e' entrata dentro molto piu' profondamente di quanto non abbia capito a livello coscente.
Domenica sera, dopo l'ubriacatura della manifestazione di sabato (e l'ubriacatura di birra all'Exenzia al concerto dei Folkstone), si va al cinema:
"This must be the place" di Sorrentino, con uno strepitoso Sean Penn, e con le ancora piu' familiari strade americane.....mi sono accorta che mi mancano, come mi manca il pane con l'olio nuovo quando sono in viaggio....
Aspettami, Amerika.....
Bruce Springsteen - Born in the USA
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